Rocce e radici.
Radici antiche, un nome, Maria Pramaor.
Montagne dove le radici tengono insieme la terra e gli uomini.
Radici antiche, un nome, Fiore di luna, fiore che la terra schiude
nell’attimo in cui la luna d’estate illumina la notte.

Pramaor, azienda che storicamente sostiene,
difende e fa crescere il proprio territorio,
accoglie la presentazione del libroFiori di luna”.

L’empatia lega due realtà solo apparentemente lontane tra loro:
la sensibilità di percepire le emozioni, gli orizzonti,
i sentimenti, le esperienze, i legami degli altri esseri umani.

Il motore del fare.

Blackfin, Taibon Agordino, 11 maggio 2023

Un pubblico numeroso e attento.
Dopo i saluti da parte di Nicola Del Din – Amministratore Delegato Blackfin – Giancarlo Recchia, CFO Blackfin, ha introdotto la serata di presentazione del libro Fiori di luna con parole ricche di contenuto, sentimento ed empatia. Mi ha poi lasciato la parola.
Di seguito il testo del racconto letto, sul quale ho innestato un breve excursus sui valori di identità che ci legano.
Ha concluso la serata Claudio Rorato, sottolineando l’importanza della scrittura come strumento di memoria e conoscenza di sè e degli altri.

Un ringraziamento particolare va al team di Blackfin, Chiara Reolon, Elisa Beordo e Salvatore Serafini, preziosi organizzatori e coordinatori dell’evento.

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Case grandi

Qui, in questa terra dove per scendere bisogna prima salire, ci sono ancora case grandi.
Un giardino curato fa da confine.

L’uomo ha il sole sulla pelle, marcata da rughe profonde. Una camicia scozzese rossa e verde, un gilet di panno come il cappello grigio che difende il pensiero. Ordina l’erba appena tagliata, lì dove i bulbi di narciso stanno colorando di bianco e giallo il muro di cinta.

È il “fiore di maggio”, il tepore di questa nuova primavera anticipa lo splendore.
È Ναρκισσος, è stordimento.

Un filare di vite americana, un pesco in fiore, la magnolia imponente sfumata di rosa: i giovani sposi mettono a dimora fuscelli di siepe, a difendere i propri silenzi.
I bimbi corrono intorno alla casa, godendo di una libertà che non sanno di avere.

Vivono tutti nella stessa casa, a due piani, l’esperienza a piano terra, il futuro al piano superiore.
Dividono e condividono i risparmi di una vita, hanno il sole tutto il giorno, non hanno palazzi che schermano la luce, devono scendere al paese per comprare il pane.

In cucina l’arrosto sta cuocendo piano, sarà una tavola con la tovaglia bianca, le patate di montagna faranno da contorno.
È sempre domenica nelle case grandi.

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E noi siamo in una casa grande.

Siamo in un bel luogo, ben diverso da un bel posto.
Un luogo ha un’identità.

Una città, un territorio, una casa hanno un’identità, tutti noi abbiamo la nostra identità, identità morale, culturale, interiore che resiste al di là dei mutamenti, qualsiasi essi siano, cadute o risalite.
Noi siamo in quanto partecipiamo il tessuto sociale, il territorio, ne scriviamo la storia.

Nel 1971 la Signora Pramaor ebbe il coraggio di aprire un piccolo laboratorio artigianale per la finitura degli occhiali.
Oggi la nuova sede Pramaor è nominata Black Shelter, il cui skyline ricorda il profilo delle Dolomiti circostanti. Oggi è occhiali in titanio.

Victor Hugo nel suo romanzo Notre-Dame de Paris (1831) parla di “Libro di pietra”, la Cattedrale.

Dal sito di Blackfin si evince l’analogia:
<Una sede che non solo rappresenta un “contenitore” in cui realizzare occhiali in titanio bensì diventa “contenuto” inteso come manifestazione fisica e architettonica di quei valori di cultura, innovazione, rispetto delle persone e del territorio che l’azienda sintetizza nel termine neomadeinitaly.>

Fino al XV secolo l’architettura fu il grande libro dell’umanità.
Poi nel 1455 fu inventata la stampa.

E qui torniamo alla carta stampata e al concetto di identità: un libro è fatto di anime, di identità, di persone.
Non avrebbe senso senza le vostre anime che lo leggono. Chi scrive lo fa per metabolizzare, per non dimenticare e non essere dimenticato.
Claudio Rorato mi ha dato lo spunto e il coraggio di scrivere questo libro.

Claudio Rorato, dopo aver compiuto studi artistici a Venezia, ha insegnato arte e immagine. Scrittore e storico, è stato per molti anni Assessore alla Cultura di Ponte di Piave. Ha pubblicato testi di narrativa e di storia locale.

È lui che mi ha invitato a raccogliere in un libro le mie esperienze, trasformate nel tempo in appunti di viaggio raccolti nel tempo in racconti brevi, in squarci di vita vissuta.

Ricordo che quando me lo propose io dissi: “Che ansia, ma è pur vero che l’importante è trasformare l’ansia di fare in positiva ansia del fare. E fare.”

Fiori di luna.