«Vi sono state fatte le loggie e in tutte quattro le faccie: sotto il piano delle quali, e della Sala sono le stanze per la comodità, et uso della famiglia. La Sala è nel mezo, et è ritonda, e piglia il lume sopra. I camerini sono amezati. Sopra le stanze grandi, le quali hanno i volti alti secondo il primo modo, intorno la sala vi è un luogo da passeggiare di larghezza di quindici piedi e mezo».
Palladio, I Quattro Libri dell’Architettura

Così scriveva Andrea Palladio il progetto della Rotonda nel secondo dei Quattro Libri dell’Architettura, nel 1570. (dal sito della Villa)

Lascio un piccolo contributo che racconta per pochi minuti il piano nobile di questo palazzo; vi si accede salendo una delle quattro scalinate dei pronai, che, insieme, disegnano una croce greca, nel cui punto di intersezione è la sala rotonda.

Quello che ammalia del Palazzo La Rotonda , arrivando, è la sua posizione centrale e di controllo rispetto al paesaggio sottostante, è la sua geometria.

Viene ben spiegata nel sito: “Il cerchio e il quadrato, dunque, sono le forme archetipiche dalla cui associazione nasce lo sviluppo dell’organismo della villa e tali forme geometriche perfette, simboleggianti il cielo e la terra, sono definite dal Palladio «le più belle, e più regolate». La Rotonda diventa così un microcosmo regolato da leggi universali, specchio dell’armonia celeste al cui centro, secondo la concezione antropocentrica del Rinascimento, c’è l’Uomo.” (dal sito della Villa)