Frutta mista, Fragole, Macedonia, Ribes, Uva, Orecchini di frutta, La Pazienza

Questa storia ve la devo proprio raccontare. A me gli occhi!

 

Fragole

Era il tempo dell’asilo.

Tra i 4 e i 5 anni. Avevo cambiato tre asili, non mi voleva nessuno.

“Troppo vivace sua figlia”.

 

“Ha rotto un dente al compagno”.
Non mangia la frutta”.

Nooo, anche all’asilo, noo!!

 

Finalmente un asilo serio, cioè non troppo serio.

Ero capita, aveva capito la maestra che mi piacevano solo le fragole.
Aspettavo la stagione buona, saltavo tutte le mele e le pere dell’autunno e dell’inverno.

Che bene!

Dovete sapere che sempre la stessa mamma (non si poteva cambiare, mi aveva spiegato suora Nunzia) mi faceva sempre le codine.
Legate con fiocchi rossi o blu o bianchi, in base ai calzini.

Ai calzini.

Capite che tragedia vivevo, senza capire il perché?
Fatto sta che erano immancabili.

“Sei più in ordine così”, sempre mamma…

 

Tornavo dall’asilo senza fiocchi e senza elastici.
Ogni giorno, regolarmente.

 

Alla scuola materna ci insegnavano a fare le ghirlande con i fiori freschi.
Era bello passeggiare, raccoglierli in base ai colori e unirli tra loro con un filetto di ferro.

 

Poi si faceva il girotondo… giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra… tutti giù per terra!

I ricordi si fissano su tela, gli occhi guardano lontano, sereni. Ero felice, con le mie fragole.

 

E la storia continua…