APPUNTI PER IL VIAGGIO

  • Documentazione necessaria: servono il passaporto valido per gli USA e il visto turistico. Per maggiori informazioni: poliziadistato.it, usembassy.gov
  • Volo e pernottamento: il volo e il pernottamento a New York sono scelte personali. Volendo dare un suggerimento, il volo diretto è preferibile, il pernottamento a Brooklyn, distretto tranquillo, pieno di verde, è rilassante. Ci sono possibilità di alloggiare sia in Hotel che in confortevoli B&B. Tra i tanti, si possono assumere informazioni a questo link: www.bedandbreakfast.com/it/brooklyn-new-york.html
  • Fuso orario: sono circa sei ore di differenza – ante, questo è da tenere presente soprattutto se c’è la necessità di assumere farmaci ad orari prestabiliti, senza dimenticare che è consigliabile portarsene una scorta da casa. La reazione al jet lag è individuale, sia all’andata che al ritorno.

Una sosta per bere o mangiare, ovunque a New York

Le Pain Quotidien

Per una colazione, un pranzo o una cena di ristoro merita una sosta in una delle circa trenta locations Le Pain Quotidien. Sono sparse per tutte le zone e offrono pasti caldi, ottime zuppe, (Soup of  the Day – Side Organic Mesclun Salad – Side Arugula Salad – Side  of Hummus, Babaganoush or Quinoa Taboulé) carne, contorni, dolci squisiti a prezzi abbordabilissimi. 

Starbucks

Per immergersi camminando nella magia della City, bisogna bere una bevanda al cioccolato, al caffè, al tè, contenuta in un gigantesco o midi, o mini bicchiere di carta plastificata con annesso coperchio forato e relativa cannuccia per-bere-e-non-versare-tutto-fuori-mentre- si cammina. Starbucks è una catena internazionale di caffetterie che offre ai propri clienti pasticceria, caffè, dessert. Nato come come luogo di ritrovo per i giovani e gli studenti, è diventato meta di ristoro per tutte le età. La sede del gruppo è a Seattle, dove Il primo negozio Starbucks fu aperto nel 1971, a Pike Place Market, da tre amici, due insegnanti e uno scrittore: Jerry Baldwin, Zev Siegel e Gordon Bowker. Fu Howard Schultz, amministratore delegato considerato il vero fondatore della famosa catena, che, dopo un viaggio a Milano nel 1983, progettò e concretizzò di portare in America l’autenticità della caffetteria italiana.

LA CITY

New York è formata da 5 distretti: Brooklyn, Manhattan, Bronx, Queens e Staten Island. La durata della permanenza nella City incide su cosa si riesce a godere e ad ammirare. New York è un mondo a parte, è caos che affascina, è silenzio che stupisce. Condensare luoghi ed emozioni scrivendo di New York è impresa non facile. Foto della City enfatizzano le parole, alcune note storiche o gastronomiche possono incuriosire per un approfondimento o una degustazione. Questo breve viaggio incide su Manhattan e Brooklyn, Manhattan perché in questo quartiere vi si trovano quasi tutti i luoghi più importanti e famosi di New York; Brooklyn in quanto scelto per la bellezza e particolarità architettoniche, la quiete e il verde dei viali che accompagnano ovunque.

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IL DISTRETTO DI BROOKLYN

Brooklyn è zona residenziale, viali alberati che si rincorrono e si intrecciano a scacchiera come tutta New York ed è localizzata sull’estremità occidentale di Long Island. E’ separata da Manhattan dall’East River, famoso braccio di mare, ma unita dal Ponte di Brooklyn, dal Ponte di Williamsburg e da quello di Manhattan. Gli alberi newyorchesi hanno un sovraffollamento di scoiattoli grassi e bellissimi, che a noi abitanti del Vecchio Continente fanno tenerezza; pullulano anche in Central Park, come scritto nel titolo di un libro della Pancol e sono uguali alle immagini bellissime dei cartoni animati di Cip e Ciop di Walt Disney. I residenti non hanno tanta simpatia per questi animali arboricoli, che pare entrino nelle case e mangino di tutto, preferendo cioccolatini, brioche e pacchetti di crekers. Rovesciano le stoviglie e lasciano ricordi del loro passaggio. Le case, tutte con scale di accesso esterne dritte o gaudiane, si tengono in piedi le une con le altre. Case uguali per fattezza, diverse solo per colore, ringhiera di cortesia e addobbi o piante esterni.

Dormire a Brooklyn può essere una valida scelta per goderne la tranquillità e il silenzio dopo una giornata intera trascorsa nel tourbillon della City. E’ a misura d’uomo anche per i servizi: dal lavasecco a gettoni alla parrucchiera. Nella quinta strada una piega a phon si aggira sui 28 dollari. Mangiare a Brooklyn non è un problema. L’offerta è varia e valida. Ad esempio:

  • Ristorante peruviano Coco Roco – 392 Fifth Ave. Brooklyn NY 11915 – Ph 718965-3376: cena con fagioli neri, carne di maiale, pollo, manzo cucinate in tutte le salse o alla brace, ottime patate dolci al forno, il tutto annaffiato da un corposo vino rosso.
  • Ha Noi – 448 Ninth St – Brooklyn, NY 11215 South Slope, Park Slope: ristorante vietnamita , alcuni piatti del menu: Insalata di Papaya verde, zuppa calda e vegetali (oppure con pesce o capra), tofu di Curry, riso con funghi, pollo e listarelle di maiale, aromatizzato con lo zenzero.

Barclays Center

Nel quartiere di Brooklyn è da ammirare almeno dall’esterno il Barclays Center. Il Barclays Center è un palazzetto dello sport di New York nel quartiere di Brooklyn: per chi è appassionato di basket, il Barclays Center è il nuovo impianto di gioco per i Brooklyn Nets. Vicino al palazzetto, è un gigantesco negozio di sport dove si possono acquistare sneakers, solitamente abbastanza costose in Italia, a meno della metà.

Brooklyn Flea

Merita una visita il Brooklyn Flea, uno stupendo mercatino all’interno di uno spazio nella ex Williamsburgh Saving Bank Tower a downtown Brooklyn .Un edificio altissimo, il secondo per altezza a Brooklyn.

Williamsburgh Saving Bank Tower

Il mercatino è molto grande e si trova a di tutto: dai classici vestiti anni ‘60 e ‘70, a stivali da cowboy e ancora tappeti, vecchi telefoni, oggettistica varia, mobili di antiquariato e molto altro, un vero e proprio eden per amanti del genere. La maggior parte degli stand si trovano al piano terra.

Brooklyn Heights

Dal Brooklyn Flea , tranquillamente a piedi, si può raggiungere Brooklyn Heights. Distretto Dumbo, acronimo per Down Under the Manhattan Bridge Overpass.
Brooklyn Heights è un posto affascinante. La passeggiata è un’emozione da togliere il fiato. Lo skyline di Manhattan è un trionfo che si specchia nell’ East River.
La Statua della Libertà in lontananza, acqua che scorre, i vari moli di attracco e un impero di architettura di fronte che non si riesce a toccare… un po’ come le nuvole che sembrano vicine ma non ci si arriva mai…

Proprio sotto al ponte di Brooklyn è il famoso The River Cafè (One Water Street/Brooklyn, NY 11201 – 718-522-5200), rimasto chiuso per lungo tempo dopo l’uragano Sandy che ha colpito New York. Merita una sosta in questo tempio dell’alta cucina, dove hanno girato film, spot pubblicitari e si sono seduti e si siedono tanti personaggi famosi. E’ uno dei più famosi ristoranti di New York. Il River Cafè ha aperto nel giugno del 1977. Michael Buzzy O’Keeffe ha creduto tenacemente alla riqualificazione dell’area lungomare che era rimasta a lungo abbandonata.

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IL DISTRETTO DI MANHATTAN

A Manhattan (dalla lingua indiana “zona fra le colline”) vi si trovano:
– tutti i luoghi più importanti e famosi della città: il ponte di Brooklyn, Times Square, i teatri di Broadway, il municipio, la borsa di Wall Street, Central Park, il Metropolitan Museum e la Metropolitan Opera, la cattedrale di San Patrizio
– tutti i quartieri più famosi: SoHo, Chinatown, Little Italy, Greenwich Village, Midtown, Harlem, ecc….
– quasi tutti i più famosi e alti grattacieli:
l’Empire State Building ed il palazzo dell’ONU. Dall’11 settembre del 2001 mancano le Torri Gemelle del World Trade Center.

Cosa e quanto riuscire a vedere o visitare a New York è direttamente proporzionale al tempo di permanenza nella City. Di seguito è Manhattan percorsa da Sud a Nord: appunti di viaggio.

DOWNTOWN

Ponte di Brooklyn, Palazzo dell’ONU, Financial District, Battery Park, Statua della Libertà, Little Italy, China Town, Tribeca, Word Trade Center, Ellis Island, Greenwich Village, High Line, Meatpaking District, One World Trade Center

Ponte di Brooklyn

Prima tappa irrinunciabile è il Ponte di Brooklyn. Vedere il Ponte in televisione, in foto o in un film o goderlo di persona non sono la stessa cosa. Guardare l’East River che scorre, con l’acqua che scappa sotto e riappare dall’altra parte confondendosi e confondendo, incanta. I grattacieli in fila e scomposti in prospettiva di fronte, lo skyline di New York, la gente che corre ascoltando musica, i bimbi che provano a toccare con una manina i gabbiani che volano alto… tutto lascia senza fiato.

Palazzo dell’ONU

Il palazzo dell’ONU è accessibile al pubblico solo per il 10% dell’inaccessibile. Vale comunque la pena di entrare per ammirare la collezione composta da opere d’arte – dipinti, sculture, mosaici, arazzi – donate soprattutto dagli Stati membri.

Financial District

Più comunemente conosciuto come Wall Street. Si chiama così, perché una volta lì c’era un muro di legno, alto tre metri e mezzo costruito dagli Olandesi per difendersi dai loro rivali commerciali inglesi e americani nativi. Da qui il nome di Wall (muro) Street. Correva l’anno 1653.

E’ il Cuore finanziario dell’America, con la Federal Hall sui cui gradini impera la statua di George Washington, segno del luogo dove ha prestato giuramento come Presidente degli Stati Uniti il 4 febbraio 1789 (fino al 1797 anno del termine del suo secondo mandato, il terzo lo rifiutò). Merita una foto davanti a New York Stock Exchange, la così detta Big Board, la più grande borsa valori del mondo per volume di scambi e la seconda per numero di società quotate.

Presso il Bowling Green Park si trova collocato un toro in bronzo – il famoso Charging Bull – di quattromila chili di peso, che tutti ordinatamente in fila cercano di toccare per un po’ di fortuna in più. La storia: l’autore di tale opera è siciliano, Arturo di Monica. Nel 1996 decise di posizionare il toro dove è tuttora e da lì nessuno lo ha più mosso. Diventato il simbolo del capitalismo americano e ancora oggi di proprietà dell’Arturo, fa concorrenza al più modesto nostro Maialino (che in verità è un cinghiale) di Firenze che offre il suo naso per chiamare fortuna.

Battery Park

Facilmente raggiungibile è Battery Park, con vista verso la Statua della Libertà. E’ un parco di più di otto ettari all’estremità meridionale di Manhattan, dove non si può non andare a mangiare al Ristorante Da Gigino (Wagner Park – 20 Battery Place – 212-528-2228). E’ un buon ristorante con vetrate enormi da cui ammirare la New York Bay con la Statua e d’estate fuori c’è un ampio spazio con tavoli per poter mangiare all’aria aperta e godersi il sole. La zuppa, i primi piatti e la grigliata serviti dallo chef Luigi sono una delizia, tutto a base di pesce.

Statua della Libertà

Appagato il palato, a pochi metri è l’imbarco del traghetto che porta verso la Statua della Libertà. Una guida, durante la navigazione, richiama l’attenzione con informazioni storiche e curiosità sul tragitto e la vista alla Statua, colosso di novantatre metri di acciaio e rame. Conviene informarsi per l’accesso alla Liberty Island e alla Statua e prenotare i relativi biglietti con un certo anticipo.

Little Italy e Chinatown

Di Little Italy poco rimane,assorbita da Chinatown, italiani pochi, trasferiti per lo più a Brooklyn e Staten Island. Chinatown viene solitamente definito un quartiere caratteristico. Lo spirito con cui lo si visita può fare la differenza. Si stimano circa 100.000 abitanti, certo è che corrono tutti. Molti non corrono, ma camminano a passo velocissimo, frenetico.

Si sente parlare, ma il timbro è diverso, più acuto. Si ha l’impressione di poco ordine, scarsa pulizia. I negozi che si rincorrono lungo strade e stradine tutte uguali sono coloratissimi come gli edifici ed espongono merce della più varia: vetrine con acquari pieni di pesci che nuotano o boccheggiano in vasche di acqua non limpida,ceste con chili e chili di molluschi e gamberi essiccati con prezzi che vanno dagli otto ai quarantatre dollari. La descrizione sulle targhette è sia in cinese che in americano. Negozi di frutta e verdura espongono radici, tuberi, funghi, frutta con nomi strani (Verm sweet, Dragon Fruit…) e colori dal verde pisello al rosa intenso.

Alcuni negozi cucinano e vendono carne e pollame. Vendono pezzi di carne e polli appesi a testa in giù, la pelle lucidissima. Incredibile notare quanti odori diversi accompagnano la visita: odore acre, dolciastro, affumicato, intenso, pungente… innumerevoli negozi di gadget, made in China, si alternano ai negozi di alimentari.

Soho Lower Manhattan

Soho, il “Cast-Iron Historic District”, cioè quartiere storico di New York, merita essere visitato: Piccadilly Circus, Carnaby Street, luoghi cult per lo shopping tipicamente British o di marchi famosi, solo per dare dei riferimenti. E’ quartiere multiculturale, vivacissimo di giorno e di notte. Ospita, per chi è appassionato di fotografia, la più grande galleria d’arte fotografica, The Photographer’s Gallery ed è tempio della musica. Da non perdere per gli amanti della musica, tra i tanti negozi di dischi, il Rebel Rebel Records (319 Bleecker St, tra Christopher St e Grove St, New York – NY 10014)

MIDTOWN

Time Square, Crysler Building, Empire State Building, Grand Central terminal, St Patrick’s Cathedral, Rockefeller Center, 5Th Avenue, Bryant Park, Chelsea, MoMa

Rockefeller Center

Vistare questo complesso di edifici per la prima volta e di sera è un trionfo di luci, luci, luci e ancora luci. Il GE Building è il cuore del Rockefeller Center.
Alto 226, 70 piani, sulla sommità, Top of the Rock, offre uno spettacolare panorama della città.

Time Square

Superfluo descrivere la piazza, i media in questo senso condividono luoghi e immagini comodamente ammirabili da casa. Ma dal vivo è un’altra cosa. Conosciuta da tutti soprattutto per i grandi e numerosi cartelloni pubblicitari che di notte imprimono negli occhi luci e colori abbaglianti, colpisce la curiosità dei visitatori con un grande schermo posizionato al centro.

Persone a gruppi che stanno lì, a naso in su ad aspettare che arrivi la fortuna di essere individuati dalla telecamera e postati sullo schermo. Tutti salutano, si muovono per trovare la propria figura tra le altre. Bambini si nasce e un po’ lì bambini si torna…

Empire State Building

Una scelta può essere acquistare il blocchetto con i biglietti per l’ingresso ai monumenti più importanti, New York City Pass. Tra i monumenti compresi, è l’ Empire State Building.
Può essere una scelta visitarlo al tramonto: cielo di mille colori, l’Empire illuminato, le lampadine riflettono su tutti i grattacieli intorno. L’attesa per l’accesso può non essere breve: fila esterna più tre sale con serpentina, ma vale la pena per riuscire ad arrivare ad ammirare New York dalla terrazza panoramica dell’ ottantaseiesimo piano (sono in totale centotre). L’emozione è una magia.

Chelsea

A Chelsea un tratto ferroviario non più utilizzato è stato ristrutturato e trasformato in una galleria pedonale ricca di fascino. E’ sopraelevato e si ha una vista panoramica stupenda sul fiume Hudson.

UPTOWN

Central Park – Harlem – Lincoln Center

Central Park

Central Park è uno dei parchi più conosciuti al mondo e una giornata per visitarlo tutto non basta, tenendo conto che è un’oasi dove riposare corpo e mente. I grattacieli tutto intorno contrastano con il verde dei prati e delle aiuole.

Central Park può essere: un saxofonista nero e solo che suona per tutti, ma forse solo per lui, carrozze con cavalli stanchi di accompagnare turisti tra i viali… Cristoforo Colombo vestito di bronzo che alza gli occhi al cielo e allarga le braccia ad accogliere chi lo guarda… piazze rotonde con grandi scalinate di accesso, laghetti artificiali, baracchini gestiti da venditori ambulanti,macchiette locali, che vendono immagini della Vecchia America o antiche immagini di advertising serigrafate su lastre di latta anticate, parchi gioco per i bambini, aree attrezzate per praticare sport. Il parco ospita molteplici specie di uccelli migratori e moltissimi dei già citati scoiattoli che si fanno tranquillamente fotografare.

Metropolitan Museum

La visita al Metropolitan, detto The Met, offre talmente tante opere d’arte che descriverlo è quasi impossibile. Al suo interno è ospitata una collezione permanente di opere d’arte dell’antichità classica e dell’Antico Egitto, con più di due milioni di opere suddivise in varie sezioni. Ospita arte moderna e arte americana, arte africana, asiatica e molte altre.
L’elenco è immenso e solo la passione o l’interesse per un settore specifico può aiutare nella scelta. E’ simbolo della Cultura americana ed è stato inaugurato nel 1972.

Harlem

Nel quartiere di Harlem, diventato quartiere nero intorno al 1900, si respira un’aria diversa. Camminando pare di sentire, agli angoli dei viali, suoni di jazz e blues, cori gospel che riecheggiano dalle chiese battiste durante le cerimonie religiose o musica afroamericana dall’Apollo Theater.

Chiesa episcopale St Martin

L’architettura è singolare, particolare e percorrere le sue strade non da’ sensazione di pericolosità, come solitamente la storia racconta. Le persone che camminano, che lavorano o semplicemente passano a fianco, sembra abbiano una dignità silenziosa, ma tenace, sembra portino con sé la fatica di secoli di schiavitù, di emarginazione, di sofferenza. Un posticino molto caratteristico dove andare a mangiare e consigliato dai newyorkesi è Amy Ruth’s (113 W 116th St, New York, 10026, Stati Uniti – Telefono:+1 212-280-8779 – Orario di sabato 8.30–23.00) La cosa buffa di questo ristorante è che i piatti portano il nome di noti personaggi afroamericani esempio tra i primi il Presidente Obama.The President Barack Obama è un piatto composto da: patatine fritte, pollo al forno o al grill.

Questi sono solo alcuni spunti, tratti da un diario vissuto. A volte è meglio lasciarsi incuriosire girando un angolo sconosciuto per scoprire dove porta…