Superata la porta in ferro battuto, ricamata in vetro soffiato, le scale dell’antico palazzo salivano, costringendo un passo lungo. Si accedeva direttamente al salone della casa. Il seminato alla veneziana ricamava decori su un pavimento sconnesso dal tempo.

In fondo al salone un tavolo brillava di cristalli lavorati da soffi e molature sapienti, coppe e caraffe. Cestelli in argento attendevano il refrigerio del ghiaccio. La festa non era ancora iniziata.

Occhi neri, con l’ombretto mal steso, fissavano severi.

E’ da un sogno così che nasce “Vite in maschera”, con quel pizzico di follia che tratteggia la tela.
Mentre le matite creano, passano davanti agli occhi vite che ricercano attimi giocosi per affrontare con ottimismo il quotidiano, laddove un carnevale di pensieri allieta, sostiene, aiuta.

Il brillio dei cristalli accoglie nettare spremuto da uve mature, il pensiero si evolve. In una coppa canta un bianco dal profumo intenso.
In quella casa veneziana occhi severi suggeriscono moderazione, sobrietà. Suggeriscono un sorseggio consapevole, con quella grazia e
quell’armonia che trasformano con buon gusto un momento di festa.

Credo che la meraviglia di una passione sia proprio questo: lasciarsi andare, offrire senza barriere spunti di colore o di pensiero.
Ancor più bello condividerli.
Grazie

Vite in maschera
30×40 matite e carboncino su tela
Anno 2021