“A volte mi chiedo cosa hanno Dentro le persone. O noi viviamo nell’iperuranio, o sono gli altri che vivono sotto terra.”
Così inizia la mia giornata, dialogando via whatsapp con un’amica.

Parliamo di persone fragili, le definiamo egotiche, narcisiste, che “quando sono in bolla” sono meravigliose e un momento dopo il loro lato ansioso e insicuro si manifesta nel peggiore dei modi.

“Hanno paura dei sentimenti“, la butto lì. Incapaci di lasciarsi andare, manifestano per brevi periodi un amore viscerale ed egoistico per l’altr*, salvo poi scappare da se stessi, paralizzati da un nuovo che non riescono a definire.
Non ci vogliamo sostituire a specialisti, ma crediamo che confrontarsi possa essere comunque motivo di crescita.

Queste riflessioni non vogliamo portino soluzioni, ma domande, che crediamo si pongano in molti, quando incontrano queste persone che, come fagocitano il tempo e l’anima di chi sta accanto a loro, così altrettanto scompaiono, pieni di rimorsi, incertezze, drammi interiori.

Bambini mai cresciuti, ancorati alle figure genitoriali, scollegati dall’incedere dell’età e dal necessario percorso di maturazione come adulti.
Vivono una sofferenza interiore che li inchioda, trascinando con loro la purezza degli altrui sentimenti.

Ci salutiamo ponendoci una domanda: è sempre il pregresso familiare che segna la vita di queste persone, o è il vortice di una modernità esasperata che trascina giù i più deboli?

Sulle nuvole, soli, accanto un albero, simbolo di vita.

(ph web)